Dopo quasi 2 mesi di stop, l'assenza delle garanzie promesse e una visione del futuro assolutamente vaga, le attività economiche in grado di rispettare le prescrizioni sanitarie vogliono riaprire.

"Dobbiamo trovare delle soluzioni per coniugare salute e ripartenza, altrimenti l’emergenza sanitaria diventerà una catastrofe economica paragonabile ad una guerra"
Nico Gronchi, presidente Confesercenti Toscana.

Abbiamo scritto al Presidente Conte per chiedere chiarezza e riconfermando di voler riaprire subito dal 4 maggio tutto il commercio al dettaglio, definendo immediatamente protocolli per la riapertura relativi a tutti gli altri settori. Abbiamo chiesto un incontro urgente alla Regione Toscana, chiedendo che sostenga con noi i percorsi di apertura anticipata rispetto alle insostenibili ipotesi sul tavolo del Governo, facendo valere il ruolo di regione virtuosa comprovato dai dati di contenimento del contagio.

Cosa chiediamo:

  • Apertura immediata per tutte le attività del commercio nel rispetto delle norme sanitarie e di sicurezza
    I negozi di abbigliamento, accessori, calzature, sono in grado, sin da subito di rispettare le norme igieniche e di far rispettare le direttive sul distanziamento sociale, non c’è alcuna ragione per tenere chiuse queste attività, quando la grande industria può riaprire
  • Definizione immediata dei protocolli di sicurezza per le categorie commerciali che, per loro natura, richiedono adempimenti particolari
    Le attività di ristorazione, i servizi alla persona come saloni per capelli, estetiste, i mercati e le fiere, sono in grado di ripartire sin da subito se messe in condizione di rispettare le norme igienico-sanitarie
  • Strutturazione delle strategie di ripartenza per le attività turistiche
    Le strutture ricettive, le agenzie di viaggio, gli stabilimenti balneari, i ristoranti, i bar, le guide turistiche e ambientali sono pronti a fornire i propri servizi in sicurezza
  • Riconoscimento della peculiarità locale
    La Toscana si è dimostrata una regione virtuosa, limitando e contenendo il contagio, non c’è ragione per cui i negozi della Toscana debbano sottostare ai limiti imposti per le aree dove il contagio non è stato fermato
  • Interventi dello Stato a fondo perduto per le imprese dei settori che non possono riaprire e per tutte le piccole imprese colpite
    Lo Stato deve farsi carico della solidarietà verso le imprese, che rappresentano una risorsa indispensabile per la tenuta economica del Paese e il benessere dei cittadini.
Dobbiamo trovare delle soluzioni per le attività commerciali, artigianali, di servizio e di vicinato, così come i mercati ambulanti, rappresentano un punto di riferimento sicuro, proprio perché di prossimità, e possono riaprire in tutta sicurezza, rispettando i protocolli che abbiamo condiviso e sottoscritto. A tal proposito, ipotesi specifiche categoria per categoria, sono già state consegnate al Governo e alla Regione. C’è l’assoluta necessità che il 4 maggio sia una sorta di d-day delle categorie, perché continuare sulla strada tracciata dall’ultimo DPCM significherebbe un prolungamento della attuale situazione, con conseguenze inimmaginabili.

è il momento di farci sentire

FIRMA L'APPELLO ADESSO